Passa ai contenuti principali

31 guida: Non aver timore nel far leggere il proprio romanzo


Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio: 
Trentunesimo capitolo
- Come non aver timore di farsi leggere - 


Ciao a tutti, siamo di nuovo insieme, ancora per poco e vorrei sapere innanzitutto quante pagine avete pronte del vostro romanzo per capire se questo viaggio vi sia servito effettivamente a realizzare un'opera in modo concreto.

In teoria se avete seguito il mio consiglio dovreste avere un centotrenta/centocinquanta pagine pronte, con questo non voglio di certo premiare o demoralizzare nessuno, ma questi dati servono per capire quanto lavoro avete fatto e vorrei quindi sapere se siete soddisfatti del risultato ottenuto. 

Abbiamo ancora cinque/sei lezioni da portare a termine, non perdete la concentrazione e pertanto vorrei aiutarvi a prendere in considerazione l'idea di essere letti.

Più avanti, lo spiegherò in un post, dovrete fare leggere il vostro romanzo per avere un'opinione altrui che non sia emotivamente coinvolta con la storia e quindi vorrei prepararvi a questo passaggio molto importante, soprattutto se avete deciso di tramutare questa passione in un lavoro a tempo pieno, di conseguenza dovrete abituarvi a chi leggerà il vostro romanzo.

Vorrei farvi capire che il lettore quando legge non pensa affatto all'autore che ha scritto il libro, ma si butta a capofitto nella storia e si immedesima coi personaggi, quindi non abbiate il timore che qualcuno possa collegare eventi o persone alla vostra reale vita, ovviamente a parte gli amici e i familiari che lo leggeranno, ma questo è un dato di fatto che va preso in considerazione.

Non rovinatevi un bel momento con simili pensieri, ma visto che so che succederà di sicuro perché anch'io ci sono passata, ho pensato di trattare quest'argomento e di parlarne insieme, sicuramente ognuno di voi ha diversi timori per diversi motivi e mi piacerebbe conoscerli.

Personalmente posso affermare che questa paura non scompare mai del tutto, ad esempio il timore di essere giudicata in malo modo in questa guida mi sta logorando il cervello anche adesso, ma col tempo si impara a conviverci, per noi scrittori, non c'è altro modo se non quello di adattarsi alla situazione e, per quanto riguarda parenti e amici che leggeranno il vostro romanzo, prendete con le pinze le loro parole.

Mia madre ha criticato da subito il mio secondo romanzo, l'incipit era troppo personale, ma solo lei poteva saperlo in quanto mi conosce a fondo, nessun altro leggendolo potrebbe mai fare un paragone, a meno che io non lo dica espressamente.

Quindi non preoccupatevi per quest'ultimi, impareranno a leggere pensando ad autori estranei e non a voi conoscenti, l'unico modo per leggere senza riserve è questo.

Mia madre ancora deve impararlo, ma il tempo non mi manca e la pazienza è la virtù dei forti d'animo.

Esercizio:

Avete mai provato a far leggere qualcosa di vostro ad estranei o parenti e amici?

Quali critiche avete ricevuto?

Quali complimenti invece?

A presto, come sempre la vostra Sharon.

Commenti

  1. Ciao Sharon! Grazie mille per i consigli che ci dai, sono davvero utili, mi piace molto pure il tuo blog...
    Tanti baci e abbracci...
    Ninmah...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Ninmah, grazie per l'apprezzamento!
      Spero di sentirti presto.
      Un abbraccio.
      Sharon

      Elimina
  2. Confermo, la paura di cosa penseranno gli altri leggendo un tuo testo non va mai via del tutto. Faccio da beta reader e usufruisco di beta giornalmente e intanto da qualche parte della mia mente si fa sempre largo, anche per un solo istante, il pensiero: "oddio, speriamo non gli faccia schifo".

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Giuliana, è bello sentirti!
      Sono d'accordo con te sul fatto che la paura del pensiero altrui, nel momento in cui legge il romanzo, non va mai via del tutto.
      Deve essere un sentimento inevitabile, però credo sia importante non lasciare che prenda il sopravvento.
      Sopratutto se la paura ci impedisce di migliorare e scoprire noi stessi.
      E ti è mai capitato che qualcuno ti dicesse che non gli piaceva il modo in cui lo stavi consigliando?
      Grazie dell'interessamento.
      A presto.
      Sharon.

      Elimina

Posta un commento

Se commenti per la prima volta, ti consiglio di:
1) accedere all'account con cui vuoi firmarti
2) ricaricare la pagina
3) solo allora inserire il commento.
Se vuoi rimanere aggiornato sulla conversazione via e-mail ti consiglio di mettere la spunta su "inviami notifiche".
Il tuo parere conta, ma non dimenticarti di esprimerlo!

Post popolari in questo blog

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il cuore rivelatore " di Edgar Allan Poe La storia viene raccontata dal punto di vista del narratore di cui non viene specificata l'età, o il nome, le caratteristiche fisiche e nemmeno viene narrato il suo passato, praticamente non sappiamo nulla di questo personaggio o la sua collocazione spaziale e temporale, il protagonista si rivela in rapporto a un'unica attività, condotta in solitudine e in isolamento. Ciò che ho potuto constatare di quest'uomo sono le sue condizioni psicologiche e caratteriali nei momenti salienti del racconto: - Durante il resoconto: Trepida attesa ed ossessionato dall'occhio del vecchio, - Nell'attesa notturna: Ossessionato e irrequieto nel preparare l'omicidio, - Nel momento dell'omicidio: Distaccato e sollevato di aver posto fine al suo unico obbiettivo, - All'arrivo della polizia: Fiducioso e senza nulla da nascondere, - Nei momenti che precedono la confess

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il gatto nero " di Edgar Allan Poe " Per il racconto più straordinario, e al medesimo tempo più comune, che sto per narrare, non aspetto né pretendo di essere creduto. Sarei davvero pazzo a pretendere che si presti fede a un fatto a cui persino i miei sensi respingono la loro stessa testimonianza. Eppure pazzo non sono, e certamente non vaneggio. Ma domani morirò, e oggi voglio scaricare la mia anima. " Edgar Allan Poe ci propone questo sensazionale racconto con un esordio sorprendente retrospettivo. La storia è scandita in due segmenti ben differenziali, il racconto sembra ripetere due itinerari simili: dalla felice o quantomeno appagante presenza del gatto alla caduta morale.  Due atti delittuosi segnano la fine dei due segmenti e aprono rispettivamente alla perdita economica conseguente all'incendio dell'abitazione del protagonista e alla sua condanna a morte. Una serie di doppi affiorano nel racconto e con

10 guida: Le macro sequenze e le micro sequenze in un romanzo

Come scrivere un romanzo e comunicare un messaggio: Decimo capitolo - Usare le macro sequenze e micro sequenze per scrivere con ordine e logica -  Ciao a tutti, come è andata la lotta contro lo sconforto? Questa settimana lavoreremo molto sull'azione del retroscena di un romanzo e visto che avete avuto del tempo per pensare e chiarirvi le idee su quello che davvero volete concludere con la scrittura, quest'oggi possiamo affrontare un tema che si collega alla penultima lezione, che trattava la spiegazione delle sequenze.  Una sequenza può essere anche definita macro sequenza e poi divisa a sua volta in una micro sequenza; servono ad avere una visione più ampia dell'intera idea della storia. In breve: le seconde, trattano un evento principale del segmento narrativo in maniera più blanda, ad esempio azioni secondarie; mentre la prima, che potrebbe definirsi anche una semplice sequenza, deve incentrare la narrazione sugli avvenimenti più importanti.

Analisi del racconto " Il pozzo e il pendolo " di Edgar Allan Poe

Analisi del racconto " Il pozzo e il pendolo "  di Edgar Allan Poe Nella prima parte del racconto, il narratore ci informa in modo preciso del succedersi degli aventi che hanno sancito la sua condanna a morte e che precedono il trasporto nella segreta. Le condizioni fisiche e psicologiche del protagonista nel corso del processo, si possono definire in taluni modi: Stanco e rassegnato al suo destino, ma anche, subito dopo la sentenza, incapace di usare appieno le sue facoltà mentali e fisiche; di conseguenza emergono particolari inequivocabili, del tipo: " Le labbra dei giudici ammantati di nero ". Durante la discesa nelle segrete, il protagonista altera momenti di incoscienza ad altri di più chiara percezione. Sicuro fin da subito della meta finale della reclusione, il protagonista prova a stabilire il modo e l'ora dell'esecuzione. Prova quindi ad orientarsi nell'oscurità usando un pezzo del saio che incastra nel muro e p