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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Scrivere con il flusso di coscienza

Scrivere con il flusso di coscienza Un argomento importante è scrivere con il flusso di coscienza, può non aver un filo logico, ma rende la storia vera e trasmette emozioni. Faccio una prova: Scrivete con il cuore, lasciate che sia esso a prendere il sopravvento sulla testa. Le emozioni lasciatele emergere, devo marchiare a fuoco il foglio. Guardate dentro lo specchio dell'anima e il riflesso dovrebbe farvi capire chi siete, scorgete oltre le crepe quello che si cela, scoprite voi stessi. L'amore, il dolore, la tristezza, la felicità, la gioia, il risentimento, lo sfinimento, la delusione, la rabbia, l'amarezza, sono emozioni reali, vere e quindi fatene tesoro. Rircodo il suo viso, le sue carezze, la sua voce, i suoi occhi eppure un velato senso di incertezza ricopre la positività del momento. Non si può vivere senza queste sensazioni, sarebbe come far morire l'anima. Non lasciate che il dolore vi porti via tutto il resto, l'ap

Dante Alighieri - La divina commedia - Inferno - Canto IV

Dante Alighieri - La Divina Commedia - Inferno - Canto IV Ruppemi l'alto sonno ne la testa un greve truono, sì ch'io mi riscossi come persona ch'è per forza desta; e l'occhio riposato intorno mossi, dritto levato, e fiso riguardai per conoscer lo loco dov' io fossi. Vero è che 'n su la proda mi trovai de la valle d'abisso dolorosa che 'ntrono accoglie d'infiniti guai. Oscura e profonda era e nebulosa tanto che, per ficcar lo viso a fondo, io non vi discernea alcuna cosa. «Or discendiam qua giù nel cieco mondo», cominciò il poeta tutto smorto. «Io sarò primo, e tu sarai secondo». E io, che del color mi fui accorto, dissi: «Come verrò, se tu paventi che suoli al mio dubbiare esser conforto?». Ed elli a me: «L'angoscia de le genti che son qua giù, nel viso mi dipigne quella pietà che tu per tema senti. Andiam, ché la via lunga ne sospigne». Così si mise e così mi fé intrare nel primo cerchio che l'abisso cigne.

Narrare con arte: Gli elementi base di un racconto: Fabula, intreccio e personaggio

Narrare con arte   Gli elementi base di un racconto: Fabula, intreccio e personaggio Analizziamo gli elementi che costituiscono un racconto, senza i quali non sarebbe possibile la costruzione di un testo narrativo. - La fabula e l’intreccio della storia. - I personaggi e le loro caratteristiche. - Il luogo e l’ambiente, lo spazio in cui una storia è inserita.  - Il tempo della storia. - Il ruolo del narratore. ⦁ La fabula consiste in una serie di elementi, ad esempio, i personaggi e le loro vicende narrate in ordine cronologico. ⦁ L'intreccio è l’insieme dei fatti di una storia che non corrisponde all'ordine cronologico ordine - temporale, ma viene semplicemente disposto a scelta dell'autore. ⦁ I personaggi sviluppano la storia tramite tratti caratteristici dell'aspetto o della personalità. Il lettore è sempre più attratto dal personaggio che dal resto della storia e ci sono anche protagonisti che rimangono impressi

Narrare con arte: Le sequenze: La macro sequenza e le micro sequenza

Narrare con arte  Le sequenze: La macro sequenza e le micro sequenze Prima di trattare questo argomento vorrei darvi un piccolo consiglio personale. Quando decidete di iniziare a scrivere una storia, provate a sedervi comodi e a prendere un foglio e una penna, disegnate un cerchio e aggiungete al suo interno otto macro sequenze e poi da ognuna di esse fate diramare tre linee che vengono definite micro sequenze,  alla fine dovreste averne ventiquattro in tutto. Tengo a precisare che non è per forza obbligatorio seguire questo schema, personalmente mi trovo bene e lo addotto sempre prima di iniziare a scrivere, ma potete anche usare una macro sequenza e una micro sequenza, a vostra scelta, come meglio preferite. Tenete conto che vi sto dando quattro definizioni diverse, ma che sostanzialmente differisco per praticità e soggettività. Leggete con attenzione quello che scriverò perché avrà più o meno lo stesso principio di ciò che vi ho consigliato sopra. Allora

Dante Alighieri - La divina commedia - Inferno - CANTO III

Dante Alighieri - La divina commedia - Inferno - CANTO III 'Per me si va ne la città dolente, per me si va ne l'etterno dolore, per me si va tra la perduta gente. Giustizia mosse il mio alto fattore; fecemi la divina podestate, la somma sapïenza e 'l primo amore. Dinanzi a me non fuor cose create se non etterne, e io etterno duro. Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate'. Queste parole di colore oscuro vid' ïo scritte al sommo d'una porta; per ch'io: «Maestro, il senso lor m'è duro». Ed elli a me, come persona accorta: «Qui si convien lasciare ogne sospetto; ogne viltà convien che qui sia morta. Noi siam venuti al loco ov' i' t'ho detto che tu vedrai le genti dolorose c'hanno perduto il ben de l'intelletto». E poi che la sua mano a la mia puose con lieto volto, ond' io mi confortai, mi mise dentro a le segrete cose. Quivi sospiri, pianti e alti guai risonavan per l'aere sanza stelle, per ch&

Dante Alighieri - La divina commedia - Inferno - Canto II

Dante Alighieri - La divina commedia - Inferno - CANTO II  Lo giorno se n'andava, e l'aere bruno toglieva li animai che sono in terra da le fatiche loro; e io sol uno m'apparecchiava a sostener la guerra sì del cammino e sì de la pietate, che ritrarrà la mente che non erra. O muse, o alto ingegno, or m'aiutate; o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, qui si parrà la tua nobilitate. Io cominciai: «Poeta che mi guidi, guarda la mia virtù s'ell' è possente, prima ch'a l'alto passo tu mi fidi. Tu dici che di Silvïo il parente, corruttibile ancora, ad immortale secolo andò, e fu sensibilmente. Però, se l'avversario d'ogne male cortese i fu, pensando l'alto effetto ch'uscir dovea di lui, e 'l chi e 'l quale non pare indegno ad omo d'intelletto; ch'e' fu de l'alma Roma e di suo impero ne l'empireo ciel per padre eletto: la quale e 'l quale, a voler dir lo vero, fu stabilita per

Narrare con arte: Le sequenze

Narrare con arte: Le sequenze Le sequenze sono la porzione di un racconto e del suo contenuto coerente, non seguono delle regole precise perché la suddivisione è soggettiva, ma si possono riconoscere dal mutamento del tempo, del luogo, dall'entrata e uscita di un personaggio o dal mutamento del contenuto. Le varietà di sequenze sono: - Narrative: Quando spiegano lo svolgimento di un'azione o l'evolversi della storia. - Descrittive: Quando il racconto prende consistenza con le descrizioni di personaggi, oggetti, situazioni ed esse rallentano la narrazione o l'evolversi degli eventi. - Riflessive: Quando sono riportati pensieri, giudizi o meditazioni del personaggi o di un evento e anche queste rallentano la storia. - Dialogate: Quando nel racconto ci sono parti che riportano i discorsi dei personaggi ed essendo dinamiche portano avanti la storia. Nelle sequenze esistono anche le micro sequenze e le macro sequenze, ma di questo parle

Narrare con arte

Narrare con arte Piccola introduzione sulla struttura di un testo narrato. Ci sono molti testi narrativi, diversi tra loro per intreccio, caratteristiche, per lo spazio e il tempo, ma principalmente la base comune segue uno schema preciso. - Situazione iniziale: Avvio del racconto, dove vengono fornite informazioni sul protagonista senza le quali non è possibile costruite il testo narrativo. - Situazione di rottura: Le abitudini del personaggio cambiano e si fornisce un indizio su dove porterà la storia. - Situazione centrale o svolgimento : Le azioni del protagonista si svolgono e si descrive gli scopi che vuole raggiungere, le difficoltà che deve affrontare o gli aiuti esterni. - Situazione di equilibrio: La narrazione prende una svolta precisa. - Situazione di conclusione: Il protagonista trova la soluzione al problema o al contrario si arrende al suo destino disastroso. Sempre importante da tenere a mente che in ogni storia c'è sempre

Dante Alighieri - La divina commedia - Inferno - Canto I

Dante Alighieri - La divina commedia - Inferno - Canto I Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita. Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura! Tant' è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch'i' vi trovai, dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte Io non so ben ridir com' i' v'intrai, tant' era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai. Ma poi ch'i' fui al piè d'un colle giunto, là dove terminava quella valle che m'avea di paura il cor compunto, guardai in alto e vidi le sue spalle vestite già de' raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m'era durata la notte ch'i' passai con tanta pieta. E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volg

Racconto di un concorso: La bambina senza identità

La bambina senza identità Nessun luogo avrebbe potuto nascondere Lucia dall'inferno che era diventata la scuola primaria e pensare che fino ad un anno prima quella stessa struttura era un autentico paradiso. Viveva in una piccola città dove tutti erano al corrente della disgrazia capitata alla sua famiglia. La ditta di scatolame in cui lavorava suo padre aveva dichiaro fallimento e chiuso da un giorno all'altro. Senza più un soldo il padrone di casa li avevi sfrattati, senza preoccuparsi di mostrare un minino di comprensione. L'essere costretti a rifugiarsi in macchina per sfuggire alle intemperie del tempo, non era il loro problema maggiore, l'assenza di cibo invece lo era eccome, esso rischiava di farli morire lentamente di fame. Il padre abituato a mantenere la famiglia, si armò di coraggio e nonostante andasse contro tutto quello in cui credeva, fu obbligato ad andare a rubare al supermercato, finché non apprese dell'esistenza di un'as

Come fare la descrizione del protagonista della storia quando si scrive in prima persona

Come fare la descrizione del protagonista della storia quando si scrive in prima persona Ultimamente mi sono ritrovata con questo enorme dubbio che mi ha fatto molto pensare riguardo alla descrizione del protagonista in prima persona. Riguardando il primo romanzo che ho scritto, mi sono accorta di aver adottato un metodo visto e rivisto: Lo specchio! Quando scriviamo in prima persona e iniziamo il racconto, sembra normale far specchiare la persona e descriverla, ma non credo si un buon metodo, anzi è talmente usato che ormai è un'idea banale e scontata, quindi come come uscire dall'ordinario? Giusto perché lo sappiate anche in cinquanta sfumature l'autrice usa lo stesso modo di descrizione, Ana si specchia prima dell'incontro con Cristian e quindi dobbiamo trovare un altro modo per emergere. Gli ultimi due giorni sono serviti ad aiutarmi a trovare una soluzione che alla fine è semplice e poco complessa. Nel mio secondo romanzo, mentre parlo con

Retroscena del racconto: L'albero di Natale

Retroscena del racconto: L'albero di Natale Iniziamo subito con il retroscena del secondo racconto e vediamo di capire insieme gli aspetti che mi hanno portata a scriverlo. Non c'è un motivo che possa definirsi superfluo se si inizia a scrivere, c'è sempre una buona ragione per farlo, o almeno, per me funziona così, quindi anche questo piccolo racconto è nato con l'intenzione di proporlo allo stesso concorso a cui avevo partecipato l'anno prima, ma che purtroppo non mi aveva selezionata nemmeno per le finali e così mi sono alzata entrambe le maniche cercando di trovare un modo migliore per emergere, ci ho provato senza risultato, però l'importante è non arrendersi mai. Quando ti impongono un tema l'idea non è così difficile da trovare e poiché si trattava sempre del Natale e non volevo cadere nell'errore di essere ripetitiva, ho pensato fino allo sfinimento a tutti gli argomenti connessi alla festività cercando di collegare un pers

Riflessioni e autocritiche sul mio racconto: L'albero di Natale

Riflessioni e autocritiche sul mio racconto: L'albero di Natale Per ogni nuovo racconto credo sia giusto inserire anche delle riflessioni e autocritiche, servono per migliorarsi e per imparare a capire i propri errori e poiché negli anni sono arrivata a comprendere meglio il mio stile di scrittura, vorrei che anche voi faceste lo stesso, è un consiglio che vi aiuterà a migliorarvi passo per passo. Il secondo racconto si intitola l'albero di Natale, ovviamente anche questo era destinato allo stesso concorso e il tema era sempre il Natale, ma a differenza del primo in cui avevo descritto praticamente una storia reale, in questo ho avuto l'idea di far parlare proprio l'alberello che tutti noi addobbiamo per le feste. Mi sono chiesta:  Perché far parlare sempre personaggi umani, non può ad esempio raccontare la storia un albero dal suo punto di vista? E così è nata un'idea che ancora oggi mi fa sorridere: Se il piccolo pino che avete n

Retroscena del racconto: I sogni muoiono quando siamo noi a smettere di crederci

Retroscena del racconto: I sogni muoiono quando siamo noi a smettere di crederci Per rimanere in tema con gli argomenti passati, ho pensato di condividere con voi il retroscena del mio primo racconto. Per iniziare vorrei spiegarvi perché ho deciso di scriverlo: Principalmente per partecipare ad un concorso, il primo in assoluto e perché avevo bisogno di riconnettermi con la mia passione, quindi ho creduto che fosse una buona idea concentrarmi su un racconto breve visto che il romanzo era ancora in fase di elaborazione e mi sento ancora in dovere di ringraziare la signora che ho citato. L'idea è giunta quasi per caso, il tema era il Natale e ho pensato che usare come protagonista principale Babbo Natale fosse un ottimo deterrente, anche se ad oggi devo ammettere che la trovata non è stato poi così geniale, comunque dovevo raccontare del signore che porta i regali a tutti i bambini e così ho trasformato quella signora nel suddetto portatore di gioia e per qu

Racconto di un concorso: Viaggio alla scoperta della camera d'Ambra

Viaggio alla scoperta della camera d'Ambra L'attesa che mi riserva questo viaggio è alquanto lunga e frustante, mi trovo su un volo di linea diretto a Berlino l'ex capitale del regno di Prussia alla ricerca della camera d'Ambra, scomparsa dopo la fine delle seconda guerra mondiale. Un mistero che mi ha sempre affascinato e incuriosito sin da bambina, quando per la prima volta mi venne raccontata questa storia e dopo vari eventi della mia vita in cui mi sono persa tra i meandri dell'esistenza dell'essere umano, ho deciso di addentrarmi in questa avventura sperando di ritrovare me stessa e di riuscire a capire qual è il mio posto nel mondo. Scendo dall'aereo e mi dirigo a passo spedito verso il primo taxi che riesco a fermare, dando istruzione al conducente di recarsi presso il castello Charlottenburger dove fu creata la camera d'Ambra. Per tutto il tragitto mi sento irrequieta e metto in discussione la decisione che mi ha portata a trovarmi

Che tu possa volare sulle ali della libertà che la morte ti ha donato

Che tu possa volare sulle ali della libertà che la morte ti ha donato Questa frase l'ho trovata per caso spulciando il mio primo romanzo, era dedicata alla mia gatta di nome Mia, dopo la sua morte le ho reso omaggio citandola nel libro. Forse è una cosa stupida da fare o anche solo da pensare, ma lei è stata un campagna di vita, nel bene e nel male.  Sharon Vescio

Racconto di un concorso: L'albero di Natale

L'albero di Natale L'aria è da sempre per qualsiasi essere vivente la primaria fonte di vita, ma per me, da quando mi hanno strappato al mio habitat naturale, non è più così. Passo l'intero anno chiuso in uno scantinato dove a volte faccio fatica a respirare ed è talmente buio che rimanere in forze mi diventa difficoltoso, ma per fortuna la padrona di casa a giorni alternati, mi disseta, bagnando le miei radici. In un determinato periodo dell'anno mi tirano fuori da questo posto lugubre ridandomi in parte luce ed aria in abbondanza da poter germogliare e il giorno che tanto aspetto finalmente è arrivato, sapendo che è la mia unica occasione per stare con la mia famiglia ed essere felice con loro. Anche se mi considerano solo in quest'occasione a me va bene così, perché con gli anni ho imparato ad accettarlo, rassegnandomi al mio compito e poi mi sono affezionato tanto a questi essere umani, soprattutto al bimbo di casa, Thomas, che sprigiona e